venerdì 12 novembre 2010

3° elementare

Quando ero in terza elementare avevo un libro di lettura stupendo ed un maestro difficile da dimenticare (come puoi dimenticare uno che per tutto il giorno ti faceva solo disegnare e giocare a pallavolo??)

In questo libro di testo c'era un racconto di D'Annunzio che mi faceva morire dal ridere e che per un anno non ha fatto altro che farci urlare CIFFE CIAFFE GNIFFE GNAFFE!

E lo trascrivo qui per poterlo rileggere tutte le volte in cui forse mi sentirà triste!

“C'era in quel di Casoli un porcaro che allevava con molte cure un porco. Essendo l'animale divenuto grosso come un bue, il porcaro volle condurlo alla fiera per venderlo. La gente, meravigliata alla enormità del porco, si accalcava intorno e chiedeva il prezzo a gara.
Pensò l'uomo: “Io non voglio per questo porco farmi de' nemici. Voglio invece far contenti tutti”.
Venne un compratore, e domandò:
- Quanto?
- Otto ducati.
- Va bene. Ecco gli otto ducati. Me lo consegnerai domani.
Venne un altro:
- Quanto?
- Otto ducati.
- Va bene. Ecco gli otto ducati. Me lo consegnerai domani.
Venne un altro, e poi un altro; e poi moltissimi altri ancora vennero. E tutti il porcaro ingannò.
La mattina vegnente, costui doveva consegnare il porco.
Pensava: “E, quando verrà tutta quella gente a prendersi il porco, io che farò? Sarò ucciso di certo”.
Chiuse il porco nella stalla e andò per consiglio a un avvocato.
Gli disse l'avvocato:
- Se mi darai metà del porco, io ti darò il consiglio.
- Ooh! – gli rispose il porcaro. Ma non poté fare a meno di promettergli la metà, dopo molte esitazioni.
Parlò l'avvocato:
- Quando tutta quella gente sarà riunita alla tua casa e vorrà il porco, tu mostrerai d'esser pazzo e comincerai a dire: “Che volete? Il porco? Il denaro? E che so io del porco? E che so io dei denari? Ciffe, ciaffe, ciffe, ciaffe, gniffe, gneffe!”. E coloro se ne andranno.
Il porcaro fece appunto così.
I compratori vennero anch'essi all'avvocato per consiglio. L'avvocato sentenziò: - Avete torto. Non sapete che colui è un pazzo? Quietatevi.
I compratori se ne andarono quietati.
La mattina seguente, l'avvocato aspettava la metà del porco. Ma come il porcaro non si vedeva, egli mandò qualcuno in cerca di lui.
- E la promessa? L'hai dimenticata?
Il porcaro rispose:
- Signore, che volete? Mezzo porco? E che so io del mezzo porco? Ciffe, ciaffe, ciffe, ciaffe, gniffe, gnaffe!
E voltò le spalle.
Il povero avvocato rimase con la bocca aperta, senza parlare, poiché aveva la coda di paglia”.

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